Proniamo un estratto dell’intervista rilasciata dal nostro ing. Massimo Nannini in occasione della presentazione del corso organizzato da FORMart e sviluppato in collaborazione con noi per “Analisti programmatori con competenze in intelligenza artificiale”.
Essere un developer significa molto più di saper utilizzare linguaggi di programmazione HTML5, Javascript o Python. Significa saper ascoltare l’esigenza di un cliente o di un’azienda, ricostruire in astratto un problema, trovare una soluzione efficace e tradurla in righe e righe di codice.
Il corso ha l’obiettivo di creare dei developer pronti per inserirsi nel mercato del lavoro attraverso le conoscenze fondamentali dei linguaggi di programmazione e la maturazione di una visione analitica. Prima ancora che scrivere codici occorre imparare a pensare da analista programmatore. Questo ci permetterà di creare soluzioni applicative e aprire le porte all’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di utilizzare gli algoritmi per l’analisi di dati.
Per la parte di front end si imparano HTML5, CSS, Javascript, node js per il back end e Python per costruire gli algoritmi per l’intelligenza artificiale. Trattandosi di un corso di 500 ore io e gli altri docenti abbiamo deciso di puntare su linguaggi utilizzati frequentemente per il web e immediatamente riutilizzabili come javascript. Abbiamo inoltre scelto Python perché è un linguaggio nato con l’IA: i partecipanti apprenderanno come usare gli algoritmi per intraprendere delle scelte sui dati.
Lo stage è un momento importantissimo perché si apprende davvero cosa significa fare questo mestiere. Si apprende e si lavora fianco a fianco con un professionista e ci si rende conto delle dinamiche aziendali, del rapporto con i colleghi, dei tempi da rispettare e della gestione del processo di lavoro. Inoltre ci si scontra con la realtà: è un’ottima occasione, ad esempio, per capire se si è più tagliati e propensi a dedicarsi al front-end piuttosto che al back-end. Sicuramente un momento formativo insostituibile.
Le aziende hanno una grande fame di persone preparate per le reali dinamiche del mondo del lavoro. è dunque naturale che quando va in stage una persona valida che riesce a farsi notare ed apprezzare, l’azienda tenga a mantenere un contatto. Questo è già successo nei precedenti corsi e si conferma una porta di accesso privilegiata al mondo del lavoro. Viceversa, le aziende hanno appreso che questo è un ottimo modo per prendere in considerazione futuri collaboratori, oltretutto già formate e valutate da noi docenti.
La riflessione è molto semplice. Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita sempre più pervasiva di dispositivi elettronici: non ne esiste uno che non sia pilotato da un software. La digitalizzazione dei processi ci offre una mole sempre più grande di informazioni che non è più controllabile dagli uomini. Ecco perché occorre avvalersi dell’intelligenza artificiale e dei programmi che la usano. Al momento non ci sono abbastanza persone per gestire la digitalizzazione: oltre agli sviluppatori c’è una grande richiesta di operatori capaci di interfacciarsi con robot e con i dati.
Sì, perché partiremo dalla base teorica per sviluppare innanzitutto un approccio da programmatore, imparando ad astrarre un problema e poi procedere alla sua risoluzione tramite gli algoritmi. Un nuovo modo di pensare dove incide poco l’utilizzo pregresso della tecnologia. Proprio sugli smanettoni c’è un falso mito, non è necessariamente vero che siano avvantaggiati nell’apprendimento. Meglio dunque iniziare da zero, ma con una corretta cultura sulla programmazione, sul sistema operativo e sulle reti.
Imagine
Imagine there’s no heaven
It’s easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today… Aha-ah…
Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion, too
Imagine all the people
Living life in peace… You…
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one
Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world… You…
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will live as one
John Lennon
Il 24 novembre presso CROWNE PLAZA HOTEL – SAN DONATO MILANESE si terrà una nuova edizione di mcT Oil&Gas uno dei principali eventi del settore in Italia.
In questo contesto il nostro Ing. Massimo Nannini presiederà ad un convegno sulla cyber security in ambito industriale e più specificatamente nell’interazione IT/OT.
Interverranno professionisti del settore ed accadamici per fare il punto su tecnologie e stategie a protezione di impianti critici come quelli Oil&Gas, anche alla luce dei recenti avvenimenti.
orario: 9.30 Registrazione partecipanti (Sala Visconti)
09.40 | Introduzione alle tematiche della giornata Massimo Nannini – consulente industriale, giornalista scientifico |
Focus su OT/IIoT Security, dal Rapporto CLUSIT 2022 Enzo M. Tieghi – Comitato Scientifico CLUSIT (Associazione Italiana Sicurezza Informatica) | |
Strumenti innovativi per la cybersecurity e l’integrazione con la rete 5G Marco Prandini – Università Bologna, Coordinatore nodo Bologna Laboratorio Nazionale Cybersecurity | |
Attività reattive e proattive per infrastrutture critiche Giuseppe Santucci – Direttore Centro di Ricerca di Cyber Intelligence and Information Security (CIS) Università di Roma “La Sapienza” | |
11.00 | Coffee-break offerto dagli sponsor |
11.30 | Cybersecurity nell’Operational Technology: Caso pratico Luca Astori – Stormshield |
Convergenza Reti OT: come la IEC 62443 impatta sulla Cyber Security Samuele Primiani – GFCC Università di Genova | |
Make your plants safe and secure – independent solutions for a new era / Integrare digitalizzazione 4.0 e security, safety – remote maintenance e monitoring in ambienti industriali Benjamin Gedik – Genua; Davide Telaro – Hima | |
Intervento in definizione Relatore in definizione | |
Sessione Q&A | |
13.10 | Conclusioni; a seguire buffet offerto dagli sponsor |
Per iscrizioni:
Nel nuovo numero di Automation Technology un interessante articolo del ns. ing. Massimo Nannini affronta un argomento di grande attualità quale la crittografia dei dati.
La crittografia è conosciuta e studiata sin dai tempi più antichi per celare il contenuto di un messaggio , rendendolo così leggibile solo al legittimo destinatario.
Gli ambiti di utilizzo della crittografia sono ad oggi molteplici spaziando dalla protezione di infomazini militari a quelle personali protette dalle leggi sulla privacy, ma più in generale la protezione dei dati è divenuta sempre più necessaria rispetto all’uso dei dati digitali.
In questo articolo viene descritta una particolare tipologia di crittografia detta omomorfica che permette di celare il contenuto informativo in modo sicuro, ma soprattutto di elaborare i dati in formato criptato.
Buona lettura.
CrittorafiaOmomorfica